Ascoltare la tivù, o la mamma che ci chiama dal salotto, o un tuono che annuncia l’arrivo di un temporale. L’orecchio e l’udito ci permettono di orientarci nell’ambiente, di imparare la lezione di musica, di comunicare con gli altri o di metterci in guardia davanti a un pericolo. È uno dei sensi più complessi che abbiamo. Vediamo come funziona.
Dei nostri cinque sensi, l’udito è il primo a formarsi, quando ancora siamo un feto di soli 3 mesi di vita. Il suo scopo è quello di trasformare gli stimoli acustici in sensazione uditiva (suono), prelevando i segnali sonori dall’ambiente esterno e trasformarli per inviarli al cervello, dove vengono decodificati e riconosciuti.
Per il nostro orecchio, ogni suono esterno ha la forma di un’onda sonora, esattamente come quelle che vediamo al mare o che provochiamo da soli muovendo le mani in una pozza d’acqua.
Il complesso sistema di meccanismi preposto a questo scopo è l’apparato uditivo, che ci permette di percepire un’onda sonora come un suono definito, con precise caratteristiche di intensità, potenza e volume.
Com’è fatto il nostro orecchio
L’orecchio è suddiviso in tre parti:
L’orecchio esterno, che corrisponde al padiglione auricolare, e serve a raccogliere e orientare le onde sonore verso l’interno, svolgendo anche una funzione di protezione dell’orecchio medio. Non è per caso che il padiglione ha quella strana forma. Osservalo: quella specie di piccolo labirinto concentrico che termina con un buco, è fatto così proprio per raccogliere i suoni e indirizzarlo verso l’interno.
Poi c’è l’orecchio medio, costituito da una membrana chiamata timpano e dalla cassa timpanica. Il timpano, che assomiglia a un velo di chewing-gum, ha il compito di captare, amplificare e trasmettere le vibrazioni delle onde sonore all’orecchio interno.
Oltre al timpano ci sono tre piccoli ossicini: il martello, l’incudine e la staffa. Questi, vibrando, trasmettono le onde sonore alla coclea (detta anche chiocciola, propria per la forma che ricorda quella delle chiocciole di mare o di terra).
La coclea è il cuore dell’orecchio interno, costituito da una serie di cavità scavate nell’osso temporale, ed è qui che l’energia uditiva viene elaborata e trasformata in impulsi elettrici poi inviati al cervello.
Lungo questa specie di spirale che è la coclea, ci sono delle minuscole cellule sensoriali dette cellule ciliate, che rilevano il movimento e lo trasformano in segnali chimici per il nervo uditivo.
Poi il nervo uditivo trasmette il messaggio al talamo e poi alla corteccia cerebrale, che è l’area del cervello che elabora e interpreta ciò che ascoltiamo.
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