Richiedi Supporto

    Sei gia un nostro cliente e hai bisogno di aiuto?
    Compila il form. Ti risponderemo al più presto.







      Richiedi una Visita

      Vuoi richiedere una visita?
      Compila il form. Ti risponderemo al più presto.





      L'esperto
      consiglia

      L’esperto consiglia, una sezione offerta da Udimed
      con i consigli dei professionisti del settore Medico.

      L'esperto
      consiglia

      Dicembre 2021

      BAHA (Bone-Anchored Hearing Aid)

      Il BAHA è un tipo di apparecchio acustico che sfrutta la conduzione del suono per via ossea. La sua applicazione è rivolta prevalentemente a perdite uditive di tipo trasmissivo, cioè a un decremento della capacità uditiva conseguente a un danno a carico del sistema di conduzione del suono, nello specifico a livello della membrana timpanica e della catena ossiculare dell’udito (martello, incudine, staffa).

      Il BAHA è quindi impiegato:

      L’applicazione del BAHA prevede un piccolo intervento chirurgico, completamente reversibile, con il quale una vite di titanio viene alloggiata a livello dell’osso temporale. Alla vite, tramite un connettore a scatto, si applica il processore del suono, che costituisce la componente esterna del sistema BAHA deputata all’elaborazione del suono in ingresso. Una volta elaborato, il suono viaggia per conduzione ossea verso la coclea, restituendo l’udito al suo utilizzatore.

      L’utilizzo di questa nuova tecnologia si sta progressivamente sostituendo all’applicazione degli occhiali a conduzione ossea, con il notevole vantaggio, rispetto a questi ultimi, di poter usufruire della connettività Bluetooth per la gestione dello smartphone e di altre periferiche audio.

      Dott. Francesco Buonanno – Audioprotesista presso UDIMED

      Novembre 2021

      L’IPOACUSIA DA RUMORE

      L’ipoacusia da rumore è una condizione patologica di tipo neuro-sensoriale bilaterale causata dall’esposizione prolungata a un rumore di intensità maggiore agli 80-85 dB (decibel). Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è tra le malattie professionali più diffuse; ne soffrono infatti circa 400 milioni di persone al mondo. In Italia questo tipo di perdita uditiva riguarda circa il 40% dei casi di ipoacusia, con picchi anche del 50% in alcuni contesti storico-culturali.

      L’ipoacusia da rumore può essere:

      Essa, inoltre, risente di ulteriori aggravanti come: fattori di rischio, età, patologie associate, ecc. C’è da specificare che il danno provocato da questa patologia permane anche quando si arresta l’esposizione alla fonte del rumore e che i suoi effetti non riguardano solo l’apparato uditivo ma possono condurre ad un decadimento complessivo delle capacità cognitive. Tali effetti possono essere:

      Questa è dunque una patologia molto delicata che può portare all’alienazione della persona che ne è affetta e causare ulteriori complicanze con implicazioni di tipo neurologico e/o psichico. Esistono tuttavia delle terapie, sia di tipo medico che audio-protesico. Dal punto di vista audiologico la protesizzazione acustica è molto importante e delicata. Nel trattamento dell’ipoacusia da rumore bisogna adottare un piano riabilitativo audio-protesico che abbracci la persona a 360° e che rispetti determinate caratteristiche per il raggiungimento di uno status ottimale di qualità della vita audiologica del paziente.

      Concludiamo dicendo che di fondamentale importanza è la prevenzione in ambito lavorativo. L’uso delle misure di sicurezza, e dei dispositivi previsti dalla Legge, favorisce il mantenimento dello stato di benessere e previene complicanze patologiche legate all’attività lavorativa svolta. Il D.Lgs. 81/08 e i successivi stabiliscono l’importanza dell’utilizzo sul posto di lavoro dei DPI (dispositivi di protezione individuale), al fine di proteggere e tutelare il lavoratore, riducendo il rischio di infortuni e malattie professionali.

      Ovviamente, la tempestività d’intervento rappresenta un decisivo ago della bilancia. Noi di Udimed siamo sempre a vostra disposizione per qualunque informazione o chiarimento.

      Dott. Graziano D’Elia – Audioprotesista presso UDIMED

      Ottobre 2021

      COS’E’ L’IPOACUSIA IMPROVVISA?

      L’ipoacusia improvvisa è una delle principali cause di disabilità in tutto il mondo. Come dice la parola stessa, insorge improvvisamente causando un impatto devastante sulla qualità di vita del paziente.

      Molto spesso, ciò che va a peggiorare la situazione oltre l’abbassamento dell’udito è la presenza di acufeni e vertigini. In genere interessa un solo orecchio, mentre la forma bilaterale è piuttosto rara. Tra le varie definizioni quella più usata è: “una perdita uditiva di almeno 30 dB HL su tre frequenze contigue che si verifica in meno di 3 giorni”.

      E’ molto importante tener presente che si tratta di un sintomo e non di un processo patologico indipendente; in altre parole è un sintomo alla ricerca di una diagnosi. Sono state ipotizzate più di cento cause capaci di dar luogo a questo sintomo ma, allo stato attuale, con i mezzi diagnostici a nostra disposizione, la causa certa è difficilmente determinabile.

      Si pensa che ci siano diversi elementi alla base: compromissione vascolare, malattie immunologiche, rottura delle membrane cocleari, infezioni virali, traumi, tumori otologici, tossicità, cause neurologiche e metaboliche. Attualmente, tutte le energie della ricerca sono indirizzate a definire un protocollo diagnostico che sia in grado di scoprire la causa e, di conseguenza, applicare un protocollo terapeutico mirato.

      Di fronte all’estrema variabilità delle possibili cause e all’impossibilità di una diagnosi precisa in tempi brevi, l’unica certezza deriva dalla necessità di un trattamento tempestivo: quanto prima si inizia la terapia, tanto maggiori sono le possibilità di successo.

      Noi di Udimed siamo sempre a vostra completa disposizione per eventuali chiarimenti o per effettuare un controllo dell’udito periodico e gratuito.

      Dott.ssa Jessica Ramirez – Audiometrista presso UDIMED

      Settembre 2021

      L’IMPORTANZA DELLO SCREENING UDITIVO NEONATALE

      Il complesso processo che porta alla formazione del sistema uditivo incomincia a essere visibile nell’embrione intorno alla terza settimana di gestazione; attorno al sesto mese di gravidanza l’apparato uditivo è anatomicamente completo. Una volta venuto al mondo, il neonato incontra un universo di suoni e rumori molto più complesso di quello che aveva conosciuto nel grembo materno e inizia da subito ad apprenderli e memorizzarli.

      In passato, le ipoacusie infantili erano causa del cosiddetto “sordomutismo“. Tale condizione comportava l’isolamento dell’individuo e, di conseguenza, il crearsi di una barriera tra il mondo esterno e il microcosmo di tali pazienti.

      In funzione dei mezzi che la moderna tecnologia mette a disposizione, si può affermare che i casi di sordomutismo non dovrebbero esistere se tutti i presidi preventivi, diagnostici e terapeutico-rieducativi fossero correttamente applicati.

      Di conseguenza, è di fondamentale importanza poter insegnare a parlare a tutti quei bambini ai quali sia stata diagnosticata una perdita uditiva nei primi mesi di vita. Ovviamente il primo step, necessario per realizzare tutto ciò, è rappresentato dall’esecuzione dello Screening Uditivo Neonatale.

      Noi di Udimed restiamo sempre a vostra completa disposizione per eventuali consigli e chiarimenti o per effettuare un controllo gratuito dell’udito.

      Dott.ssa Jessica Ramirez – Audiometrista presso UDIMED

      Agosto 2021

      ALLENAMENTO UDITIVO E AUDIOLIBRI

      Il miglioramento della vita media, e quindi della percentuale degli over 60, porta una sempre maggiore richiesta di prestazioni sanitarie legate all’età. Poiché fra queste patologie rientra l’udito, e quindi l’uso di apparecchi acustici, il mondo scientifico si è posto il problema di migliorare sempre più la qualità delle prestazioni erogate.

      Noi sentiamo con l’orecchio per mezzo del quale le deboli scariche elettriche, viaggiando lungo il nervo acustico, arrivano al cervello e acquisiscono significato, differenziando così il sentire dal capire.

      E’ ormai noto che l’ipoacusia porta la persona all’isolamento sociale e al declino cognitivo e, a questi effetti, si somma la difficoltà per le aree cerebrali, sempre meno stimolate nei circuiti sinaptici, a conferire significato al linguaggio. Da qui la lamentela del paziente, soprattutto nel rumore, “sento ma non capisco“.

      Anche se i moderni apparecchi acustici hanno sistemi di volume automatico e algoritmi di soppressione del rumore che migliorano il problema, i ricercatori si sono posti il problema se le aree uditive possono essere allenate, proprio come avviene nei deficit motori, a recuperare i danni sensoriali grazie a specifici esercizi.

      La ricercatrice Nancy Tye-Murray, professoressa alla Washington University School of Medicine, ha proposto l’uso degli audiolibri come aiuto nell’esercitare quelle aree linguistiche necessarie per la comprensione. L’audiolibro consente di ascoltare un libro anziché leggerlo e, grazie all’attivazione dell’attenzione, induce le aeree cerebrali a riattivare i circuiti neuronali. Tutto ciò è reso ancor più facile dai moderni apparecchi acustici con funzione bluetooth che consentono l’ascolto in streaming.

      Perciò se avete un apparecchio acustico, e talvolta sperimentate difficoltà in talune situazioni di ascolto, siete candidati ideali per gli esercizi di allenamento acustico, unendo l’utile al dilettevole con un buon audiolibro.

      Dott. Gaetano Leone – Audioprotesista presso UDIMED

      Luglio 2021

      COS’E’ L’IMPIANTO COCLEARE?

      L’Impianto Cocleare, conosciuto anche come Orecchio Bionico, è un dispositivo elettronico altamente sofisticato in grado di ripristinare la percezione uditiva. Nei casi di grave abbassamento dell’udito, sia in soggetti adulti che bambini, quando la protesi acustica non è sufficiente a compensare la perdita uditiva, si ricorre all’Impianto Cocleare.

      COM’E’ FATTO?

      L’Impianto Cocleare è costituito da due parti: una esterna, posizionata dietro l’orecchio, e una interna completamente innestata sotto la cute. La parte esterna è composta da un processore, un microfono, una batteria e infine un’antenna collegata tramite un magnete alla parte interna. La parte interna, invece, contiene un ricevitore e alcuni elettrodi.

      COME FUNZIONA?

      Grazie a tutto ciò, il paziente potrà tornare a sentire, riguadagnare la sicurezza in se stesso nelle varie situazioni sociali e vivere pienamente la propria vita.

      Noi di Udimed siamo partner di Cochlear®, leader mondiale degli Impianti Cocleari, e siamo sempre a vostra completa disposizione per eventuali consigli e chiarimenti o per effettuare un controllo gratuito dell’udito.

      Dott.ssa Jessica Ramirez – Audiometrista presso UDIMED

      Link utili: https://www.cochlear.com/it/it/home

      Giugno 2021

      CENNI SULLA NEUROPATIA UDITIVA

      La Neuropatia Uditiva è un disordine uditivo che può colpire soggetti di ogni età, fortunatamente la percentuale di persone affette è piuttosto bassa.

      Nella Neuropatia Uditiva i suoni giungono normalmente nell’orecchio interno, ma ciò che risulta compromessa è la trasmissione del segnale che va dalla coclea al cervello.

      Non sempre le persone affette da questa patologia hanno un abbassamento dell’udito, ma hanno sempre una diminuita abilità a percepire il linguaggio. Difatti, può succedere che una persona può essere in grado di percepire i suoni ma avere difficoltà a riconoscere le parole.

      In linea generale, la protesizzazione acustica nell’adulto, anche se accettata, si è dimostrata deludente durante la valutazione della comprensione verbale, ma considerata la rarità e particolarità di questa patologia, ogni caso è a sé stante.

      Noi di Udimed siamo sempre a vostra disposizione per eventuali consigli e per effettuare un controllo gratuito dell’udito.

      Dott.ssa Jessica Ramirez – Audiometrista presso UDIMED

      Maggio 2021

      L’UTILIZZO DEGLI APPARECCHI ACUSTICI NELLA RIDUZIONE DEL RISCHIO CADUTE

      L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel mondo circa il 32% delle persone over 65 e il 37% degli over 70 cade ogni anno. E la percentuale aumenta con l’aumentare dell’età.

      Le cadute e l’equilibrio instabile rappresentano un serio problema clinico negli anziani e causano un alto tasso di mortalità e morbosità, oltre che alla limitazione della mobilità e a problematiche legate alla persona e, anche, alla spesa sanitaria.

      Molte sono le cause che incidono su queste cadute. Tra queste, un ruolo di fondamentale importanza assume il disturbo dell’equilibrio; con dizziness, capogiri e vertigini.

      Il mantenimento dell’equilibrio nel corpo umano è dato da un insieme di fattori che convergono e scambiano informazioni continuamente e in modo sinergico. L’apparato vestibolare, il sistema nervoso centrale, i propriocettori e gli organi di senso, raccolgono ed elaborano informazioni che danno come risultato la consapevolezza della posizione del soggetto nello spazio circostante. La non corrispondenza di dati tra queste componenti può provocare bias, come le vertigini.

      Il deterioramento della capacità uditiva aumenta il rischio di cadute. Studi scientifici dimostrano come l’ipoacusia (la riduzione della capacità uditiva) può correlarsi ad un’alterazione dell’apparato vestibolare. La difficoltà di localizzazione della sorgente sonora potrebbe generare, in un soggetto, un mismach nella raccolta dati sulla percezione dello spazio che lo circonda.

      Anche per questo motivo l’utilizzo di apparecchi acustici rappresenta una soluzione di estrema importanza, perché riabilita non solo l’udito da un punto di vista funzionale, ma reintegra e normalizza un insieme di variabili psicofisiche (miglioramento della cognizione spaziale, co-riduzione del rischio di demenza, aumento della percezione verbale) e sociali (portando la persona a tornare parte attiva nelle interazioni personali).

      L’utilizzo quotidiano di apparecchi acustici è pertanto fortemente consigliato anche per ridurre il rischio di cadute. Importante è, inoltre, intervenire tempestivamente, poiché resta sempre attiva la proporzione:

      Resta dunque fondamentale la prevenzione e la diffusione della best practice: sottoporsi a visite specialistiche e ad esame audiometrico almeno una volta l’anno.

      Dott. Graziano D’Elia – Audioprotesista presso UDIMED

      Aprile 2021

      COS’E’ L’ESAME IMPEDENZOMETRICO?

      L’esame impedenzometrico comprende la timpanometria e la riflessometria cocleo-stapediale. Ci permette di valutare:

      Quest’esame risulta pertanto utile per diagnosticare eventuali disturbi a carico dell’orecchio medio ed è anche utilizzato per monitorare una terapia prescritta dal medico.

      Come si esegue?

      Si richiede al paziente di indossare una cuffia particolare che misura la resistenza opposta dall’orecchio medio al passaggio dell’onda sonora. E’ spesso considerato un esame complementare all’esame audiometrico, in quanto permette di rilevare la causa di una ipoacusia precedentemente diagnosticata col test audiometrico.

      L’esame dura pochi minuti, è indolore e non richiede la partecipazione attiva del paziente, ed è quindi adatto ad essere eseguito anche sui neonati.

      Noi di Udimed, restiamo sempre a Vostra completa disposizione per eventuali consigli e per eseguire un controllo gratuito dell’udito. DIAMO SPAZIO ALLA PREVENZIONE!!!

      Dott.ssa Jessica Ramirez – Audiometrista presso UDIMED

      Marzo 2021

      ALLERGIE PRIMAVERILI: CAUSE E RIMEDI.

      Marzo segna l’inizio della stagione più bella, ma anche delle allergie ad essa collegate. I sintomi stagionali legati ai pollini comprendono: naso che cola, starnuti, congiuntiviti e, talvolta, eruzioni cutanee. In tempi di Covid, l’utilizzo obbligatorio della mascherina potrebbe contribuire ad attenuare l’esposizione a sostanze irritanti tipiche di questo periodo, come:

      Poiché esiste una stretta connessione tra naso e orecchie, la reazione infiammatoria che scatena l’allergia può provocare una perdita uditiva temporanea. La sovrapproduzione di muco, causata anche dagli antistaminici, crea quel fastidioso senso di ovattamento e dolore all’orecchio.

      Per alleviare i sintomi di un calo dell’udito legato alle allergie, oltre ad assumere eventuali farmaci prescritti dal medico, si possono seguire alcuni semplici accorgimenti per rendere il fastidio più sopportabile:

      Noi di Udimed siamo sempre a tua disposizione per consigliarti ed effettuare un controllo gratuito dell’udito.

      Dott.ssa Jessica Ramirez – Audiometrista presso UDIMED

      Febbraio 2021

      RELAZIONE TRA IPOACUSIA E DEMENZA

      Le difficoltà uditive possono manifestarsi in qualsiasi momento della vita, ma la loro prevalenza aumenta considerevolmente con l’età. Più del 40% delle persone tra 60-69 anni di età presenta infatti una forma significativa di ipoacusia e l’incidenza di questo disturbo aumenta fino al 90% nelle persone con più di ottant’anni. Con una popolazione mondiale in continua crescita, anche grazie a migliori cure sanitarie, nel prossimo futuro è previsto un incremento di persone over 60; secondo le Nazioni Unite entro il 2050 ci saranno nel mondo 1,95 miliardi di ultrasessantenni. L’invecchiamento della popolazione sta alimentando il numero di persone affette da forme di demenza e decadimento cognitivo.

      La relazione fra ipoacusia e demenza in persone anziane è stata oggetto di varie ricerche cliniche. Questi studi hanno dimostrato che i soggetti affetti da ipoacusia, confrontati con i coetanei che non ne soffrono, sono significativamente più predisposti a sviluppare la demenza. Si è pertanto giunti alla conclusione che l’ipoacusia, negli anziani, rappresenta un fattore in grado di contribuire alla compromissione delle facoltà cognitive, secondo una relazione di proporzionalità diretta: maggiore è il livello di ipoacusia, maggiori sono le possibilità di sviluppare la demenza.

      La ricerca ha inoltre evidenziato che l’ipoacusia si associa a ridotta funzione cognitiva, anche in pazienti non colpiti da demenza. Secondo quanto emerso, l’ipoacusia comporta negli anni un grande “sforzo del cervello” per decodificare i suoni in informazioni utili, per cui chi ne è affetto diventa sempre più vulnerabile alla demenza. Inoltre, con lo sviluppo della perdita uditiva, si rischia di diventare socialmente più isolati e quindi meno invogliati a uscire e meno disposti a farsi coinvolgere in conversazioni. Uno dei maggiori fattori di rischio per l’insorgere della demenza è l’isolamento sociale.

      Questi risultati, dunque, suggeriscono che è possibile ritardare l’invecchiamento cognitivo tramite l’adozione di semplici rimedi, come l’uso di apparecchi acustici e/o terapie adeguate e una maggiore attenzione verso la prevenzione e l’identificazione precoce dell’ipoacusia.

      Ti aspettiamo presso uno dei nostri centri per un controllo dell’udito completamente GRATUITO!

      Dott.ssa Jessica Ramirez – Audiometrista presso UDIMED

      Gennaio 2021

      INTELLIGENZA ARTIFICIALE E APPARECCHI ACUSTICI

      L’ Intelligenza artificiale è definita come l’abilità di una macchina di simulare il cervello umano eseguendo una serie di mansioni che richiedono decisioni intelligenti prese seguendo predeterminate regole. Ogni giorno vediamo questa tecnologia all’opera, ad esempio quando riceviamo la posta già catalogata come spam, nei social, nella pubblicità. ecc.

      Ma come si applica tutto ciò al mondo dell’audioprotesi?

      Gli apparecchi acustici sono stati per decenni dispositivi abbastanza semplici, con il semplice scopo di amplificare i suoni per renderli nuovamente udibili. E’ stato però con l’ingresso dei circuiti programmabili, che hanno permesso il controllo automatico dell’amplificazione multicanale, che gli apparecchi acustici sono diventati capaci di adattarsi automaticamente alle mutevoli condizioni di ascolto.

      Ora, grazie all’avvento dei chip che eseguono milioni di calcoli per secondo, i progettisti hanno potuto sviluppare algoritmi che mimano la modalità che il cervello usa per analizzare la scena sonora. A ciò si aggiunge la capacità di elaborare in maniera differente la voce dal rumore, analizzando centinaia di volte al secondo l’ambiente circostante. E’ così che l’intelligenza artificiale rende l’ascolto nel rumore più facile e ciò ha come effetto una minore fatica uditiva.

      Oggigiorno anche i modelli basici consentono la connessione wireless con cellulari, pc, tablet e tv; a questo si aggiunge l’utilizzo di App per smartphone con cui programmare molteplici funzioni del proprio apparecchio acustico. In futuro l’introduzione sul mercato di chip sempre più veloci permetterà di elaborare algoritmi con funzioni che adattano l’apparecchio alle varie situazioni in maniera sempre più intelligente.

      Quindi oggi la tecnologia ci permette di intervenire in modo efficace nella riabilitazione dei deficit uditivi con prodotti che, negli ultimi anni, hanno permesso all’Italia di ottenere risultati in termini di soddisfazione del servizio tra i migliori in Europa.

      Udimed è attenta a offrire ai propri clienti, in uno sforzo costante, i migliori prodotti che la tecnologia mette oggi a disposizione. Chiedi un nostro consulto gratuito, saremo lieti di informarti.

      Dott. Gaetano Leone – Audioprotesista presso UDIMED

      Dicembre 2020

      ALLARME BOTTI DI CAPODANNO

      Siamo alle porte del Capodanno e i “famosi” botti rappresentano un pericolo concreto per persone, animali e ambiente.

      Purtroppo ogni anno sono tanti gli eventi traumatici impressionanti che giungono nei vari Pronto Soccorso, dove il personale si prepara ad affrontare e risolvere, ove possibile, gli esiti di queste vere e proprie bombe di carta. L’esplosione di un petardo può portare a traumi facciali, arti ridotti a brandelli e a una serie di danni permanenti.

      Oltre a questo tipo di traumatologia, vi è anche quella relativa all’udito, in quanto l’esplosione di un petardo causa uno spostamento d’aria che genera una pressione molto forte e un rumore intenso che possono portare alla perforazione della membrana timpanica e a un trauma acustico neurosensoriale, causa di un danno permanente.

      A tutto ciò, si può aggiungere l’acufene: un fastidioso fischio o ronzio che è stato definito il più diffuso trauma da petardo.
      Il nostro consiglio, pertanto, è di stare il più possibile alla larga da botti e petardi, mantenendo una certa distanza di sicurezza, e prevenire i danni all’udito tappandosi le orecchie con le dita o munendosi di appositi tappi antirumore.

      In virtù di tutto ciò, ci si appella al senso civico di ognuno di noi per prevenire tali conseguenze e festeggiare nel vero senso della parola l’arrivo del nuovo anno.

      Dott.ssa Jessica Ramirez – Audiometrista presso UDIMED

      Novembre 2020

      TEMPO DI NATALE: perché non regalare un apparecchio acustico?

      Tra i tanti regali che si prendono in considerazione per sè o per gli altri perché non valutarne uno utile alla nostra vita sociale?

      Abbiamo fatto un esame audiometrico ed il responso medico ci dice che abbiamo bisogno di un apparecchio acustico? Dopo questo primo passo visita un nostro centro acustico, sarai informato sulle molteplici possibilità che la moderna tecnica audioprotesica mette a disposizione.

      Ci sono, ormai, numerosi studi scientifici che mettono in relazione la perdità uditiva non trattata col declino cognitivo e di come, invece, alcune aree cerebrali ritornino ad essere vascolarizzate a seguito dell’uso di un apparecchio acustico. Tutto quello che abbiamo appreso durante la vita costituisce un patrimonio cerebrale che la scienza chiama “riserva cognitiva”. Maggiori sono gli stimoli sensoriali con cui la teniamo in efficienza e tanto più rallentiamo il decadimento cognitivo.

      Ma attenzione alla differenza tra apparecchio acustico e amplificatore acustico… Oggi l’apparecchio acustico è un dispositivo medico con marchio CE che viene adattato in maniera personalizzata dal punto di vista acustico e, talvolta, anche anatomico con rilievo dell’impronta del condotto. E’ un dispositivo che può essere collegato in wireless con la televisione o il telefono per un ascolto ottimale.

      Nelle versioni di alta gamma dispone anche di un software basato sull’intelligenza artificiale che lo rende un computer acustico che esegue migliaia di calcoli al secondo per adattarsi all’ambiente in maniera proattiva.

      Il Natale è un tempo propizio per prendersi cura di sè o manifestare affetto per i nostri cari. Buone Feste.

      Dott. Gaetano Leone – Audioprotesista presso UDIMED

      Ottobre 2020

      PAROLA D’ORDINE: PREVENZIONE

      Recita un noto detto della medicina che prevenire è meglio che curare, ed è vero anche per l’organo dell’udito.

      La vita odierna ci espone al rumore molto più che nel passato e questo può nuocere. Il problema è stato preso in carico anche dall’OMS che ha deciso di istituire una giornata mondiale per l’udito.

      La diffusione soprattutto tra i giovani dell’uso di cuffie e auricolari insieme alla frequentazione talvolta anche quotidiana di locali notturni e discoteche aumenta considerevolmente la “dose” di rumore assorbita. Chi infatti dopo una serata in discoteca o un concerto è tornato a casa in compagnia di un fischio nelle orecchie sa bene che questo è un sintomo che ci avvisa che abbiamo “stancato” il nostro udito.

      L’acufene è infatti il primo segno di sofferenza dell’udito e di solito dopo una notte di riposo scompare; ma se l’esposizione al rumore forte continua per più ore al giorno, può portare anche ad ipoacusie irreversibili. Perciò, nel dubbio, un esame audiometrico è un test utile per sapere se il nostro udito è integro.

      Ma l’inquinamento acustico non è l’unica fonte di ipoacusia, vi sono infatti malattie come morbillo, parotite, meningite, rosolia o le complicazioni da parto che in età infantile possono condurre a vari gradi di sordità soprattutto nei paesi del terzo mondo, oppure, le sordità genetiche, l‘uso di farmaci ototossici, o semplicemente una senescenza fisiologica dell’udito chiamata presbiacusia.

      Perciò Udimed in tutto il Salento da oltre vent’anni è al fianco dei propri assistiti nel promuovere l’uso di protettori auricolari per ambienti rumorosi personalizzati e costruiti su misura per prevenire l’ipoacusia.

      Se invece vi è stata diagnosticata una ipoacusia che non è trattabile con farmaci o chirurgicamente e l’unica terapia è un apparecchio acustico, rivolgetevi con fiducia ad uno dei nostri centri impegnati quotidianamente ad alleviare le conseguenze che la sordità produce se non trattata. E anche questo è prevenzione.

      Dott. Gaetano Leone – Audioprotesista presso UDIMED

      Settembre 2020

      BACK TO SCHOOL!

      Si ritorna a scuola… gioia e dolori per tutti gli alunni dopo la pausa estiva.

      Andare a mare di solito porta giovamento a tutti i piccoli che hanno frequenti otiti nel periodo invernale, perciò è bene fare un controllo audiometrico per quanti sono in età scolare al fine di valutarne gli effetti.

      Mentre per tutti i giovani utenti di apparecchi acustici ora è il periodo ideale per fare un controllo funzionale ed essere sicuri di affrontare la scuola in piena efficienza. Per i nostri piccoli pazienti che accedono alla scuola primaria è opportuno prendere in considerazione col proprio medico otorino, logopedista o insegnante se esiste l’indicazione a dotare il piccolo dell’ausilio di un sistema FM.

      Esso è un dispositivo formato da un microfono indossato dall’insegnante o dal terapista del linguaggio che trasmette la voce direttamente agli apparecchi acustici dotati di uno specifico ricevitore. Riduce l’effetto avverso di riverbero, rumore, lontananza e feedback e consente di ricevere una voce più chiara accelerando l’apprendimento del linguaggio.

      Recenti studi hanno dimostrato l’efficacia anche nei disturbi specifici di apprendimento, deficit dell’attenzione e iperattività. Per l’acquisto è previsto un contributo Asl.

      Potete chiedere ogni utile informazione presso i nostri centri oppure fare un controllo elettroacustico per accertarsi della piena funzionalità del dispositivo, valutare l’eventuale sostituzione del tubicino, e se è il caso rinnovare gli auricolari o procedere con un consulto medico.

      Dott. Gaetano Leone – Audioprotesista presso UDIMED

      Agosto 2020

      PRATICHI ASSIDUAMENTE SPORT ACQUATICI O FREQUENTI IL MARE O LA PISCINA E VUOI PROTEGGERE LE TUE ORECCHIE?

      Allora un tappo anti-acqua può esserti utile.

      Sono pensati per coloro che in acqua vogliono evitare problemi di otiti e infezioni sia per adulti che in bambini. Utili soprattutto in presenza di perforazioni timpaniche, dove è sconsigliato il contatto con l’acqua, o semplicemente per proteggere l’orecchio durante la doccia e dalla permanenza eccessiva in acqua.

      Se invece durante il windsurf o il kite-surf è necessario proteggere l’orecchio da brusche cadute, allora i tappi antiacqua fanno al caso vostro.

      I nostri acquastop sono realizzati in morbido silicone anallergico galleggiante realizzati su misura rilevando l’impronta dell’orecchio ed in vari colori. Vengono forniti con un cordino che li unisce per evitare di perderli ed una pratica custodia.

      Per ulteriori informazioni contatta i nostri uffici o il numero verde 800 771680.

      Dott. Gaetano Leone – Audioprotesista presso UDIMED

      Luglio 2020

      ACUFENE COSA FARE?

      L’ Acufene, o Tinnitus, in assenza di un suono fisico, è un suono percepito solo dalla persona che ne soffre. La letteratura, addirittura, lo cita già in papiri dell’antico Egitto a dimostrazione che il fenomeno ha accompagnato la storia umana da sempre.

      Ne soffre circa il 10-15% della popolazione mondiale e, di questa percentuale, in circa l’85% è presente anche una ipoacusia. Può essere localizzato in un orecchio o più spesso nella testa. Di solito la sua comparsa avviene in presenza di traumi, esposizione al rumore, tappi di cerume, sindrome di Ménière, stress e ansia, effetti ototossici di alcuni farmaci, ipoacusia, pressione alta, otosclerosi o altre patologie dell’orecchio medio o, talvolta, a problemi dell’articolazione temporo-mandibolare.

      Viene descritto come uno scroscio, fischio, soffio o ronzio talvolta pulsante o variabile in intensità. Una cura vera e propria ancora non è stata trovata sebbene ci sia consenso sui meccanismi neurologici alla base del disturbo. Comunque, esistono procedure basate su terapie psicologiche per cercare di ridurlo che hanno dimostrato efficacia variabile da persona a persona. Come già scritto, spesso compare insieme ad una ipoacusia che può essere diagnosticata dallo specialista con un semplice esame audiometrico. In tal caso l’uso di un apparecchio acustico si rivela spesso risolutivo nell’alleviare sia l’ipoacusia che l’acufene.

      I moderni apparecchi acustici possono essere dotati di una specifica funzione elettronica integrata che, tramite un generatore di rumore opportunamente tarato e con l’uso costante, ha dimostrato di alleviarne la percezione. Questa terapia, nota con l’acronimo TRT o Tinnitus Retraining Therapy, utilizza un debole rumore insieme alla normale amplificazione acustica. I rumori utilizzati sono specificatamente studiati per l’utilizzo con la TRT e simulano di solito rumori simili a quelli del mare, delle onde o lo scroscio dell’acqua. Perciò, il consiglio è di indagare le possibili cause al fine di escludere quelle note tramite uno specialista, e di informarsi sulle tecnologie audio-protesiche che permettono un trattamento specifico e che hanno dimostrato, laddove esistano le indicazioni, essere la cura più efficace oggi disponibile.

      Udimed, con il proprio personale, può fornirvi ogni utile informazione sull’argomento prenotando una consulenza gratuita.

      Dott. Gaetano Leone – Audioprotesista presso UDIMED

      Giugno 2020

      COME PREVENIRE IL COSIDDETTO MAL D’ORECCHIO “DEL NUOTATORE”?

      Dopo un bagno in mare o in piscina, può succedere che l’acqua ristagnata nell’orecchio e il clima caldo e umido, favoriscano un ambiente responsabile della macerazione della pelle e della proliferazione di microrganismi, a loro volta causa di otite esterna.

      La prima cosa da fare è evitare, almeno per qualche giorno, di far entrare acqua nell’orecchio e soprattutto rivolgersi ad uno specialista che provvederà a prescrivervi la giusta terapia.

      Cosa fare per prevenire l’otite esterna?
      E’ fondamentale seguire poche norme igieniche:
      – risciacquare con acqua dolce le orecchie dopo il bagno in mare o in piscina e asciugarle bene;
      – si consiglia l’utilizzo dei tappi antiacqua tutte le volte che è richiesta una maggiore protezione del canale auricolare;
      – evitare l’utilizzo dei cotton fioc, che alterano la naturale presenza di batteri lungo il condotto uditivo, con funzioni protettive.

      Con queste semplici precauzioni, potrete godervi appieno la vostra estate al mare!!!

      Dott.ssa Jessica Ramirez – Audiometrista presso UDIMED

      Maggio 2020

      APPARECCHI ACUSTICI…. ANCHE SMART

      La tecnologia dei circuiti integrati corre veloce incrementando la potenza di calcolo ad ogni generazione, ciò rende gli apparecchi acustici sempre più intelligenti anzi, un pregevole dispositivo medico miniaturizzato che racchiude una grande potenza di elaborazione.

      Pensate che gli attuali processori nella telefonia sono octacore e nei moderni apparecchi acustici sono endecacore, cioè undici processori assemblati insieme.

      Ma perché è richiesta tanta potenza ai processori?

      Perché gli apparecchi acustici oltre a potersi collegare in streaming a varie fonti sonore e ricevere una telefonata direttamente trasmessa in bluetooth, possono ricevere anche l’audio della televisione o di un file mp3 dal proprio cellulare.

      Ma la nuova frontiera è l’ implementazione di algoritmi basati sull’intelligenza artificiale , che permettono all’apparecchio di valutare l’ambiente di ascolto centinaia di volte al secondo selezionando la voce dal rumore. A questo si aggiunge la possibilità di gestire le funzioni del proprio apparecchio, oggi anche ricaricabile, tramite app del cellulare e monitorare la attività fisica e mentale del portatore dando un punteggio a fine giornata.

      E per quanti hanno un acufene, cioè un fastidioso fischio nell’orecchio, l’apparecchio può generare un rumore rilassante opportunamente tarato che ne allevia la percezione. Quindi piccoli, intelligenti, ricaricabili e con tinnitus therapy non avete più scuse per non utilizzarli.

      Hai delle domande? Inviaci una e-mail a info@udimed.it oppure vieni a provare i nostri protocolli di adattamento personalizzati a Te riservati presso uno dei nostri centri.

      UDIMED ti aspetta!

      Dott. Gaetano Leone – Audioprotesista presso UDIMED