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      Giornata mondiale del sordo

      Sin dal 1958, l’ultima domenica di Settembre si celebra la Giornata mondiale del sordo, una ricorrenza che pochi conoscono, organizzata in ogni nazione in cui è presente una delegazione della Fondazione mondiale dei sordi.

      L’iniziativa nasce nella comunità dei sordi profondi bilaterali (1 su 4000 nati) per sensibilizzare la società sulle loro difficoltà quotidiane e sui loro diritti, al fine di promuovere l’integrazione e la diffusione della conoscenza del linguaggio dei segni.

      Tuttavia, negli anni in cui l’iniziativa è nata, la tecnologia a disposizione era molto elementare, costituita da apparecchi acustici analogici, infatti, non c’erano né gli apparecchi digitali né l’impianto cocleare, che hanno successivamente permesso di apprendere il linguaggio parlato.

      In seguito, il legislatore ha deciso di eliminare la dicitura “sordomuto” perché si tratta di patologia non esistente: esiste solo la sordità che, se non trattata, produce vari gradi di deficit del linguaggio parlato.

      Oggi, quindi, coesistono due tipologie di sordi, quelli che usano un apparecchio acustico o un impianto cocleare e sono integrati e scolarizzati alla pari degli udenti e quelli che, non avendo utilizzato ausili uditivi da piccoli o per la gravità del quadro audiologico, hanno dovuto frequentare la scuola e imparare il linguaggio dei segni in appositi istituti, talvolta abbinandolo comunque ad un linguaggio verbale.

      Nonostante tutto, la Giornata mondiale del sordo mantiene tutto il suo significato pedagogico, ossia rendere consapevole la comunità del fatto che sia il linguaggio dei segni che gli ausili uditivi consentono, in vario grado, un’integrazione del disabile.

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